La parola sottovuoto fa ormai parte del nostro vocabolario in cucina, al pari di planetaria e minipimer. Siamo ormai abituati a comprare prodotti sottovuoto anche dagli scaffali dei supermercati, dal parmigiano al riso fino ai salumi. Stessa cosa vale per il meal prepping, che consiste nel pianificare e cucinare i pasti (o fare solo delle preparazioni) in anticipo per tutta la settimana: qui mettere i cibi sottovuoto, porzionati in base alle esigenze, è la chiave di tutto, perché, eliminando l’aria e quindi il contatto con l’ossigeno grazie alla pistola ad hoc, aiuta a prolungarne la conservazione. E così quello che sembrava uno strumento utilizzato solo nei ristoranti, oggi è diventato un nostro fidato amico da usare tra il frigo e i fornelli. Il motivo di questo successo sta nella sua semplicità di utilizzo e nei suoi tanti vantaggi.
È l’ossigeno, infatti, che fa proliferare i batteri, ossida e velocizza il deperimento dei cibi. Il sottovuoto quindi è una garanzia di sicurezza alimentare, anche per chi soffre di intolleranze e allergie perché, sigillando il cibo, evita il contatto con altri alimenti, una volta messo in frigo. Altro vantaggio: gli alimenti si conservano più a lungo, mantenendo intatti sapore, colore, odore e, soprattutto, le loro proprietà nutritive. Attenzione, però: è importante ricordarsi che il sottovuoto non protegge dal botulino, che purtroppo è un batterio tossico e sopravvive anche senza ossigeno.
Un altro vantaggio è questo: il sottovuoto, prolungando la durata degli alimenti che varia da un cibo all’altro (e lo vedremo in uno dei prossimi articoli di approfondimento), ti aiuta a non sprecare e a risparmiare. Le situazioni in cui torna utile sono varie. Per conservare gli avanzi di una cena tra amici, o fare scorta di un prodotto che magari è in offerta al supermercato. Un risparmio di soldi ma anche di tempo, perché puoi andare a fare la spesa con meno frequenza.
Pane, carne, pesce, salumi, formaggi, frutta e verdura. Interi o porzionati, come resta più pratico in base alle abitudini di consumo. Sia alimenti freschi, magari per prolungarne il giusto punto di maturazione, sia cibi cotti o essiccati, come i legumi o i chicchi di caffè. Una dritta extra è quella di etichettare i sacchetti, con la data in cui è stata messa sottovuoto, proprio come fanno nelle cucine dei ristoranti. Sapete poi che il sottovuoto torna utile anche per le marinature? Un filetto di salmone o delle cosce di pollo, lasciate insaporire con gli aromi dentro una busta o un contenitore alimentare senza aria, avranno un sapore più intenso una volta cotte. Il sottovuoto è diventata una tecnica sempre più utilizzata anche dai bartender, che lo usano per far macerare e lasciano in infusione erbe e spezie per i cocktail ed estrarre al meglio gli aromi. Proprio durante la pandemia è nato anche il trend di mettere sottovuoto i cocktail già pronti, per poi essere venduti online o con home delivery.
Una volta messi i tuoi cibi sottovuoto, poi basta scegliere se tenerli in frigo o nel congelatore (aumentandone quindi ancora di più la durata), come avresti fatto se non li avessi sigillati senz’aria. Ricordiamoci infatti che il sottovuoto è una tecnica per allungare la conservazione, e non sostituisce la refrigerazione o il congelamento degli alimenti. Un altro aspetto da non sottovalutare se hai un po’ l’indole di Marie Kondo è che, messi sottovuoto, i cibi occupano meno spazio e potrai organizzare frigo o freezer in maniera più ordinata e capiente. Ma anche questo lo vedremo in uno dei prossimi articoli!